Possedendo una discreta libreria di musica liquida e amando molto l’ascolto delle radio internet avevo deciso di fare un upgrade del tipico sistema amplificato con subwoofer e realizzare un vero impantino hi fi, nello studio, intorno alla postazione computer.
Premetto di avere in sala altro impianto, diciamo più ufficiale, con strumentazione blasonata come Roksan, ProAc ecc, di cui non posso assolutamente lamentarmi.
L’imperativo per lo studio era però quello di occupare poco spazio e non necessitando di grande potenza mi sono rivolto con piacere e curiosità verso gli amplificatori in classe T di cui avevo sentito dire sempre bene, ma che non avevo mai avuto la possibilità di possedere.
Navigando in internet non ho potuto non imbattermi nel KingRex, soprannominato dai recensori e audiofili:’l’ammazzagiganti’ per via del fatto che con la sua piccola taglia e il ‘piccolo’ prezzo riesce a creare grande imbarazzo e sconcerto quando messo a confronto con amplificatori di ‘alto lignaggio’ e ben altro costo (!)
Il fatto poi che il KingRex, nella versione KingRex T20U, offrisse anche l’opzione DAC USB (possiede infatti un singolo ingresso analogico RCA) mi semplificava la vita e lo rendeva perfettamente adatto alle mie esigenze, evitando in tal modo di preoccuparmi dell’acquisto e del posizionamento - per i problemi di spazio sopra menzionati - di un ulteriore apparecchio DAC.
Ho pertanto acquistato inizialmente l’accoppiata KingRex T20U + KingRex PSU Super Alimentatore. Dell’alimentatore PSU avevo sentito dire da più parti essere un accessorio decisivo per realizzare una migliore resa in profondità, corposità, e maggiore dettaglio ‘in alto’ rispetto al solo amplificatore utilizzato con la propria alimentazione di base.
E così è stato! Appena ricevuti i due apparecchietti, prima ancora di completare qualsiasi rodaggio, ho sentito subito di che pasta ‘buona’ erano fatti. Il KingRex offriva infatti una resa sonora che non deludeva le migliori aspettative: morbidezza e calore che appartengono più alle valvole che ai transistors, raffinatezza, setosità, eppure neutralità tonale, buona ritmica e attacco.
Tuttavia il mio impiantino da studio aveva ancora un handicap - di non poca rilevanza avrei capito più tardi! - perché si accompagnava a diffusori da scaffale Mission che non possedevano l’efficienza necessaria per il caso. Com’è noto infatti il KingRex, come tutti gli amplificatori in classe T o i valvolari a bassa potenza (10-15 watt), necessitano di diffusori ad alta efficienza per potersi ‘esprimere’. Insomma, senza portarla troppo per le lunghe, dopo diverse ricerche e approfondimenti, ho seguito il suggerimento di Playstereo - che ringrazio molto per questo - e ho accoppiato il KingRex ai diffusori della casa francese Triangle e il risultato è stato davvero stupefacente: grande salto di qualità rispetto ai precedenti speakers Mission.
I Triangle Color (5 stelle per What Hi Fi magazine ) sono speakers che hanno davvero qualcosa di speciale: un dettaglio sorprendente con un tweeter che sembra appartenere a ben altra fascia di prezzo di diffusori. E poi, nella categoria bookshelf, difficile trovare molto altro sul mercato con queste specifiche tecniche: efficienza 90dB, impedenza 6 ohm, power rating 55watt.
Nel mio caso, sistemati ad angolo nella libreria a soli 15 cm dal fondo, pur in presenza di un reflex posteriore, non mi danno problemi di rimbombo, ma anzi sostengono e danno corpo a tutta la scena acustica (sono pur sempre diffusori con una cassa di risonanza limitata dalle dimensioni: 29x16,5x24)
Che altro dire ragazzi…., a mio parere, se si vuole realizzare un impianto hi fi per degli ascolti ‘intimi’ in qualche angolo della casa, con un budget a disposizione poco superiore ai 1000 euro, la sinergia KingRex- PSU-Triangle Color funziona meravigliosamente ed è consigliatissima.
Per quelli che sono i parametri nel mondo dell’hi-fi non si tratta di una grande spesa, ma posso assicurarvi che il risultato vale ogni singolo euro speso. E se si considera la flessibilità di posizionamento, oserei dire, un piccolo e valido investimento per la vita.
Premetto di avere in sala altro impianto, diciamo più ufficiale, con strumentazione blasonata come Roksan, ProAc ecc, di cui non posso assolutamente lamentarmi.
L’imperativo per lo studio era però quello di occupare poco spazio e non necessitando di grande potenza mi sono rivolto con piacere e curiosità verso gli amplificatori in classe T di cui avevo sentito dire sempre bene, ma che non avevo mai avuto la possibilità di possedere.
Navigando in internet non ho potuto non imbattermi nel KingRex, soprannominato dai recensori e audiofili:’l’ammazzagiganti’ per via del fatto che con la sua piccola taglia e il ‘piccolo’ prezzo riesce a creare grande imbarazzo e sconcerto quando messo a confronto con amplificatori di ‘alto lignaggio’ e ben altro costo (!)
Il fatto poi che il KingRex, nella versione KingRex T20U, offrisse anche l’opzione DAC USB (possiede infatti un singolo ingresso analogico RCA) mi semplificava la vita e lo rendeva perfettamente adatto alle mie esigenze, evitando in tal modo di preoccuparmi dell’acquisto e del posizionamento - per i problemi di spazio sopra menzionati - di un ulteriore apparecchio DAC.
Ho pertanto acquistato inizialmente l’accoppiata KingRex T20U + KingRex PSU Super Alimentatore. Dell’alimentatore PSU avevo sentito dire da più parti essere un accessorio decisivo per realizzare una migliore resa in profondità, corposità, e maggiore dettaglio ‘in alto’ rispetto al solo amplificatore utilizzato con la propria alimentazione di base.
E così è stato! Appena ricevuti i due apparecchietti, prima ancora di completare qualsiasi rodaggio, ho sentito subito di che pasta ‘buona’ erano fatti. Il KingRex offriva infatti una resa sonora che non deludeva le migliori aspettative: morbidezza e calore che appartengono più alle valvole che ai transistors, raffinatezza, setosità, eppure neutralità tonale, buona ritmica e attacco.
Tuttavia il mio impiantino da studio aveva ancora un handicap - di non poca rilevanza avrei capito più tardi! - perché si accompagnava a diffusori da scaffale Mission che non possedevano l’efficienza necessaria per il caso. Com’è noto infatti il KingRex, come tutti gli amplificatori in classe T o i valvolari a bassa potenza (10-15 watt), necessitano di diffusori ad alta efficienza per potersi ‘esprimere’. Insomma, senza portarla troppo per le lunghe, dopo diverse ricerche e approfondimenti, ho seguito il suggerimento di Playstereo - che ringrazio molto per questo - e ho accoppiato il KingRex ai diffusori della casa francese Triangle e il risultato è stato davvero stupefacente: grande salto di qualità rispetto ai precedenti speakers Mission.
I Triangle Color (5 stelle per What Hi Fi magazine ) sono speakers che hanno davvero qualcosa di speciale: un dettaglio sorprendente con un tweeter che sembra appartenere a ben altra fascia di prezzo di diffusori. E poi, nella categoria bookshelf, difficile trovare molto altro sul mercato con queste specifiche tecniche: efficienza 90dB, impedenza 6 ohm, power rating 55watt.
Nel mio caso, sistemati ad angolo nella libreria a soli 15 cm dal fondo, pur in presenza di un reflex posteriore, non mi danno problemi di rimbombo, ma anzi sostengono e danno corpo a tutta la scena acustica (sono pur sempre diffusori con una cassa di risonanza limitata dalle dimensioni: 29x16,5x24)
Che altro dire ragazzi…., a mio parere, se si vuole realizzare un impianto hi fi per degli ascolti ‘intimi’ in qualche angolo della casa, con un budget a disposizione poco superiore ai 1000 euro, la sinergia KingRex- PSU-Triangle Color funziona meravigliosamente ed è consigliatissima.
Per quelli che sono i parametri nel mondo dell’hi-fi non si tratta di una grande spesa, ma posso assicurarvi che il risultato vale ogni singolo euro speso. E se si considera la flessibilità di posizionamento, oserei dire, un piccolo e valido investimento per la vita.