Ritorno sulla mia prima impressione d'ascolto del 7510, anche in relazione ad un commento negativo di un altro utente.
Come già detto, il DAC in oggetto ne ha sostituito uno di caratura molto superiore ma di vecchia progettazione (Lector/Docet).
Già le prime impressioni erano state lusinghiere, ma il miglioramento dopo una cinquantina d'ore di rodaggio ha dello straordinario. Mi permette dunque di eliminare le riserve che avevo sulla riproduzione delle alte/altissime frequenze.
Collegato ad un lettore Mission tramite cavo VDH The First, restituisce la musica incisa su CD in maniera analitica ma, finalmente, dolce e credibile.
Ero abbastanza titubante prima di acquistarlo. I 6W mi sembravano decisamente pochi, ma la curiosità di provare un'oggetto così discusso era tanta e il prezzo invoglia. Appena collegato inziano le sorprese, i 6W (quelli senza distorsione) sono decisamente sufficienti per un ascolto tranquillo (e i vicini ringraziano) anche con diffusori non particolarmente efficienti (ProAc Response 2.5). L'oggetto è piccolissimo e purtroppo un po troppo leggero tanto che ho dovuto 'ancorarlo' al tavolino o con il peso dei cavi si ribaltava. Delle qualità sonore ne hanno già parlato in tanti e non posso che confermare, a questo prezzo non si trova nulla che possa andare meglio. Non gli manca proprio nulla, buon soundstage, discreto impatto sulle basse frequenze, dettaglio e un'ottima riproduzione delle voci e chicca finale (da non sottovalutare) non consuma niente. Diventerà il mio nuovo riferimento ? No. Il mio ampli principale (Shanling SLM-A40) ha un soundstage più ampio in tutte e tre le dimensioni (sopratutto la larghezza) e riesce a essere un pelo più musicale oltre ad avere una messa a fuoco degli strumenti più precisa però in estate è realmente inascoltabile (sono 50W in classe A...un calorifero) quindi direi che ho trovato il compagno ideale per i periodi caldi. Fortemente consigliato sia l'ampli che Playstereo.
Ho acquistato da qualche settimana questo prodigioso nanerottolo che ho abbinato (anch'esse acquistate su playstereo) alle ottime Indiana Line Arbour 5.04.
Già dal primo ascolto mi ha impressionato l'estensione verso le basse frequenze messe alla prova da una superba Marie Claire Alain all'organo (BWV 578). Sembra che il brano lo ascolto per la prima volta: dettagli da brivido e chiarezza timbrica veramente inaspetta (provengo da un valvolare single ended classe A autocostruito).
Nella mia piccola stanza il volume è più che sufficiente e già con manopola ore 10 mi sembra che i vicini potrebbero lamentarsi.
Grazie a playstereo per aver avuto il coraggio di affiancare nel suo listino mostri sacri e questo piccolo ma meraviglioso apparecchio che consiglierei agli amanti della musica di prendere subito.
Ho riacquistato il gusto di ascoltare la mia Musica con un giocattolino da €75. Questo amlificatore ha del miracoloso piccolissimo, potente, di una pulizia nei toni da far invidia ai più blasonati ampli inglesi. Il mio T-AMP è una scatola magica che emette suoni celestiali. Da provare!
Tagliando corto:
aquistato per regalarlo (maledizione!) insieme alle parimenti ottime Indiana HC206, collegato, rodato qualche giorno ed ascoltato: bè, mi sono ritrovato come un alcolizzato che va a farsi un corso da sommelier, non so se rendo l'idea...
Ne comprerò sicuramente un'altro già questo mese, credo...
Innanzitutto,segnalo nuovamente la prontezza di Playstereo,ordinato ieri mattina,stamani è gia' qua.
Il prodotto è sonicamente eccellente e viene fatto suonare su amplificatori quali Bartolomeo Aloia,Audio research,etc,non fa rimpiangere il lettore cd per nulla,e il dettaglio e la spazialita' sono degni di nota.
Se volete un lettore cd che suoni cosi,preparate almeno qualche foglio da 500 euro ,ma non avrete mai la comodita di una playlist da 8 Tbyte come ho fatto io!!
Saluti
Premetto che non ho nulla contro gli audiofighi, solo una forte e radicata invidia per le loro possibilità economiche [;)], ma non riesco ad immaginare un oggetto, un pre phono in questo caso, più lontano da quell'immagine anche glamour, ma non solo, che un'elettronica prestigiosa e bensuonante è in grado di rendere alle orecchie ed agli occhi. Uno scatolottino di dimensioni minime (14 cm larghezza, 7 di profondità e 4 di altezza) e leggero tanto da rimanere letteralmente appeso ai cavi. Il colore è nero ed ha sul coperchio un bel grafico che riporta le diciture "Phono Frequency Response" e "RIIA Deviation" le quali ci dicono che lo scostamento dalla linearità perfetta è di + /- 0,5 dB, il frontale presenta un led rosso di accensione, molto lento ad attenuare la sua luminosità sino a spegnersi una volta tolta la tensione, sempre sul frontale possiamo apprezzare Il logo del marchio ed il nome del modello preceduto dalla "pretenziosa" dicitura "Audiophile MM Phono Preamp"... pretenziosa mica tanto visti poi i risultati sonori ottenuti. Sulla destra del frontale c'è una manopola invero di modesta fattura, per usare un eufemismo, che regola il guadagno/volume e rende possibile l'utilizzo di questo apparecchietto direttamente connesso ad un finale di potenza. Io così ho fatto collegando un Project Debut SE II con fonorivelatore Ortofon 510 MK II ad un amplificatore finale di potenza Rotel RB 1070. Il prezzo? 46 euro escluse le spese di spedizione (13 euro) ed è possibile ordinarlo online dal sito:
http://www.playstereo.com/index.php
Visto il prezzo estremamente basso vi confesso che lo ho acquistato non pienamente convinto delle qualità che ha poi dimostrato, ma Lucio ne ha parlato molto bene nella sua ML e questo mi è bastato perchè lui è indubbiamente una persona seria, onesta ancor prima di essere un esperto recensore. Il retro presenta quattro ingressi RCA di ottima fattura, dorati, che non sfigurerebbero su apparecchi di ben altro costo, due di input per il collegamento del giradischi e due di output, è presente anche la presa "Ground". Il consiglio che vi dò è quello di non adoperare il pur dicreto cavetto di serie con connettori dorati per il collegamento, ma usarne uno più serio e sostituire l'alimentatore/trasformatore fornito di serie che fà comunque bene il suo lavoro con un più performante stabilizzato. Lasciando il cavetto di serie si ottiene un suono sostanzialmente corretto, ma purtroppo viene persa quella ricchezza di sfumature ed informazioni di cui è capace questo sorprendente pre. Sui vantaggi di un alimentatore di qualità stabilizzato non sò dirvi nulla perchè ho usato quello di serie, ma penso che siano certi i suoi benefici effetti sul suono: ogni audiofilo sà quanto sia importante una buona alimentazione per i nostri gioielli. Le credenziali del piccoletto sono di tutto rispetto:
- Case in metallo per una migliore resistenza alle interferenze
- Sdoppiatore RCA-minijack a pin dorati: incluso
- Sensibilità di ingresso: Phono: 3 mV /
- Impedenza di ingresso: Phono: 47 k Ohms @ 220 pF
- Impedenza di uscita: 1K Ohm
- Margine di sovraccarico in ingresso: 20 dB
La mia prova d'ascolto non è stata fatta comparando il TCC ad altri pre phono in commercio, ma è una valutazione in cui ho cercato di impegnarmi andando a scovare nei meandri della mia memoria acustico/audiofila quelli che sono i parametri di valutazione canonici, rapportandoli alla mia sensibilità individuale e soprattutto all'idea che mi sono fatto del "buon suono" in anni ed anni di frequentazioni audiofile. Ne ho voluto fare il confronto con il pre phono integrato nel mio amplificatore Yamaha AX 496 perchè mi è bastato un attimo per capire che tra i due c'era un vero e proprio abisso di qualità: il confronto si è subito configurato come letteralmente improponibile e sono andato liscio con il TC 750 LC.
Setup utilizzato:
- Giradischi Project Debut II SE con testina Ortofon 510 MK II
- Amplificatore finale di potenza Rotel RB 1070 collegato direttamente al pre phono.
- Diffusori Canton LE 109
- Cavi di segnale (a rotazione):
- Cavo fornito nella confezione del TCC
- Kimber Hero
- Audioquest Colorado
- Monster Cable 400 MK II
- Cavi di potenza Supra Ply 3.4 S
Inizio subito con le differenze tra i cavi sgombrando il campo da ogni dubbio. Lasciate perdere il cavetto di serie perchè pur essendo comunque discreto non consente alle potenzialità di questo pre phono di emergere adeguatamente.
Kimber Hero. E' il più costoso dei tre. Ha una gamma bassa formidabile: piena, profondissima ed immanente. Permette di apprezzare in tutta la loro magnificenza il pedale d'organo e la cassa sinfonica. Su certe incisioni però potrebbe risultare un po' eccessiva e creare qualche risonanza di troppo in ambienti non adeguatamente trattati acusticamente. Inoltre le basse frequenze tendono a sovrastare le medie e le alte esibendo anche un controllo perfettibile, talvolta è quella che sia un po' lungo. Le gamme media ed alta sono coerenti, ben stagliate nella scena sonora, naturali e prive di qualsiasi fatica d'ascolto. Gli acuti però non sembrano particolarmente energici seppur precisi: ho desiderato in più occasioni che questi fossero più vividi ed incisivi. Un gran cavo comunque, chi ama il suono naturale e rilassante non rimarrà deluso.
Audioquest Colorado
E' un cavo che definirei aciutto, ma non troppo, controllo ed impulsività del basso su ottimi livelli così come è apprezzabile in questa gamma l'assenza di code, prolungamenti oltre il desiderabile. Sempre sul basso esibisce un'ottima articolazione e rotondità dei suoni riprodotti. La gamma media mi è sembrata leggermente indietro mentre le alte mi hanno davvero conquistato perchè luminose, vivide, argentine. Nel complesso questo è il cavo che forse maggiormente incontra i miei gusti in virtù anche di una grande delicatezza e musicalità complessive che rendono l'ascolto piacevole anche nelle sedute d'ascolto particolarmente lunghe. Dettaglio di buon livello
Monster 400 MK II
Senz'altro equilibrato, neutro, il suono che produce è vellutato, privo di asprezze. La linearità ed assenza di colorazioni o particolari connotazioni è una dote che favorisce di certo un ascolto tonalmente bilanciato, corretto. Proprio in virtù di questo equilibrio e neutralità forse a volte alcuni audiofili potrebbero lamentare una maggiore presenza, perentorietà della presentazione. E un cavo che, secondo me, si fà apprezzare sulle lunghe distanze non causando mai fatica d'ascolto. Ribadisco che per alcuni questi sono pregi mentre per altri potrebbero essere manchevolezze. L'impressione è supportata altresì da un livello di dettaglio ed informazioni concesse all'ascoltatore sicuramente di buon livello, ma inferiori a quelle esibite da Kimber e dall'Audioquest.
Ma parliamo ora succintamente del TCC TC 750 LC esaminando le sue qualità sonore per punti. Perdonate se dovessi incorrere in qualche ingenuità, tengo a sottolineare che le mie impressioni d'ascolto sono quelle di un semplice appassionato che però valuta in ambiente a lui noto (casa mia), in un setup che conosco molto bene. Solo discreta però la mia conoscenza del Finale Rotel per averlo sotto "mira" solo da poco tempo. Comunque state tranquilli: non parlerò ne di violoncelli "rugosi" ne di violini "setosi" [:)]
Linearità - bilanciamento tonale.
Semplicemente eccellente. Il range dichiarato di +/- 0.5 dB da 20 a 20000 a lume di naso dovrebbe esserci tutto. Non si avvertono squilibri, buchi o avvallamenti particolari, segno che la deenfasi RIIA è particolarmente accurata, sorprendentemente accurata aggiungerei visto il prezzo dell'oggetto
Dettaglio - informazioni.
Eccellente la quantità di particolari fini, sfumature che questo pre riesce a regalarci nell'ascolto, sintomo questo di quanto precisa e completa sia la manipolazione del segnale fatta dai circuiti discreti del TC 750. A tal proposito ricordo come l'uso di componenti discreti, implementato in quest'oggetto, e non di chip sia un particolare non trascurabile considerato che è opinione diffusa tra gli audiofili che suonino meglio i discreti dei chip. Ascoltando questo delizioso oggettino non se ne può avere che conferma.
Macrodinamica.
Buona. Il piccoletto esibisce una prestazione onesta, apprezzabile, ma non entusiasmante dovuta probabilmente alla non eccezionale qualità dell'alimentatore/trasformatore. Non posso dire nulla di sicuro, ma suppongo che se avessi dotato il TCC di un'alimentazione seria le mie valutazioni sarebbero state più favorevoli. E' un'upgrade che farò a breve, ma purtroppo non ha riguardato questo test. Discreta comunque la prestazione.
Microdinamica.
Molto buona. Superiore alla macrodinamica. Nel contesto dell'ascolto ne beneficia il senso del ritmo che risulta piacevolissimo e perfettamente scandito. Veloci i tempi di salità del suono e repentini i transienti. Supportata anche dalle ottime qualità micro e macrodinamiche del Rotel in questo parametro viene fornita una prova particolarmente convincente: voci e strumenti sono realistici e credibili.
Palcoscenico sonoro.
Discretamente buono per profondità e soprattutto ampiezza. La separazione tra i canali è ottima, a fuoco le posizioni individuali delle sorgenti sonore, ma leggermente penalizzata la profondità. Buona anche l'altezza. C'è anche da dire che il Finale Rotel fornisce un suono molto presente, tipo monitor, con molta presenza. Ho avuto l'impressione che il suono ottenuto si ada prima fila e non da fila arretrata...monitor appunto per cui non me la sentirei di attribuire questa caratteristica al solo pre phono, ma penso che ci sia lo zampino del potente ampli Rotel.
Non ho una grande esperienza nella valutazione di preamplificatori phono, quello che sò si limita all'ascolto di stadi phono di amplificatori integrati entry level, costituiti per lo più da operazionali e chip. In particolare conosco bene quello del mio Yamaha AX 496, di un livello qualitativo davvero imbarazzante, penoso: improponibile un confronto anche alla lontana con il TCC TC 750 LC, il quale davvero tiene fede alla dicitura "Audiophile MM Phono Preamp" che appare sul frontale. Ritengo la scelta di questo oggetto da prendere seriamente in considearzione da parte di quegli appassionati dotati di un amplificatore integrato sfornito di ingresso Phono o dotati di ingresso Phono inadeguato. Il salto di qualità nell'ascolto dell'amato vinile sarebbe cosa certa!
Spero che questa mia brevissima disamina sia stata di vostro gradimento!
avevo grossi problemi di convivenza familiare tra la famiglia, l'ampli single ended con le valvole 2A3 e 2 monumentali altoparlanti a dipolo (che richiedono un posizionamento molto particolare).
o me ne andavo io... o se ne andavano loro!
grazie a quel "coso" tutto è tornato alla normalità. ho ripescato i miei altoparlanti rastremati a un quarto d'onda (un sistema che sta conoscendo nuovi estimatori, devo dire) li ho collegati a quel "coso" nell'ILARITA' GENERALE dei familiari e dopo qualche minuto amplificatore ed altoparlanti sono stati trasferiti in un altro luogo (dove abiterò tra qualche anno) mentre qui è scoppiata la pace familiare. e bravo T-AMP 2. mi fossi deciso prima.
Intanto: Velocissimi e precisi, bravi complimenti. L'aggeggio è bello molto più che in foto e funziona egregiamente. Gli mp3 prendono vita e non hanno nulla da invidiare alle tracce del cd. Audiofili, voi genio e sregolatezza, avete tutta la mia stima seppur io sia un proletario dell'audiofilia e il cavo e la presa e lo stabilizzatore e quant'altro non ci sia, collegandolo ad un portatile ad un t-amp e a delle vecchie glorie jbl tlx6 il suono esce quasi in sincronia con la lacrima per la gioia che genera. L'amplificatore luxman è ormai coperto di polvere: Grazie t-amp! ed il technics cd temo farà a breve una brutta fine...
Grazie ancora playstereo per le dritte, ora ascolto musica
ho collegato il T-AMP al sistema acoustimass 3 della Bose ed il risultato è stato più che soddisfacente!! Era proprio quello che faceva per me in termini di spazio-economico-qualitativi. Confermo a pieni voti le recensioni rilasciate in rete dai comuni semplici ascoltatori musicali che non possono permettersi amplificatori da migliaia di euro. In pochi minuti d'ascolto ha smontato le potenzialità del mio vecchio amplificatore hi-fi. Rimane solo l'ultima incognita.... la durata. se dovesse durare proporzionalmente al prezzo d'acqusto sarebbe già un buon affare; il tempo in più è tutto di guadagnato! Buon ascolto....
P.S.: i servizi offerti da PlayStereo sono OTTIMI!
Il prodotto è veramente ottimo, avrebbe però
meritato non dico un libretto di istruzioni ma perlomeno
un foglietto con la sua descrizione, visto che almeno per me l' utilità della porta CTL rimane un mistero.
Confrontato con l' uscita di un CdPlayer Sony di gamma alta è risultato avvertibilmente superiore in quanto a dettaglio e spazialità, veramente un grande suono!
Acoustic Revive RR-77 e miglior neccessorio provato finora, assoluttamente indispensabile in qualsiasi impianto e/o spazio d'ascolto a prescindere il valore commerciale di aparecchi, di acustica, dei gusti musicali o la qualità "tecnica" dei CD.
Attenzione: puo rendere felici!!! Siete di buon umore? Non vi preoccupate - spegnetelo! E - sogni d'oro.....
Un "vaso" di plastica, una lampada ed un pugno di ca. 150-200 palline di tormalina, sotto la rette - funziona dannatamente bene.
Per chi ama il DETTAGLIO sarà un dono di Dio!
Chi ama il suono "caldo" - suderà.
Mi resi conto che
tutta la vita ascoltavo la riproduzione, ora ascolto La Musica. Era ora!
Salve,
forse sono il primo ad averlo, considerando che in Italia non si trovano molte recensioni su questo prodotto, in ogni caso ad una prima prova eseguita solamente con una cuffia di buon livello questo prodotto sembra rispettare le doti promesse.
Sarà interessante provarlo con il resto della mia micro-catena-HiFi ovvero Trends Audio TA10.1 + Indiana Line HC 206 e di cui i risultati verranno postati qui!
Nota non trascurabile la cura costruttiva, il packaging veramente da gioielleria ed addirittura la dotazione di due extra-manopoline per il volume della cuffia di ottima fattura!
Alla prox Saluti Massimiliano
PS: Un ringraziamento particolare al Sig. Gerardo ed alla Sig.ra Claudia per la prontezza a risolvere qualche problemino!
Il modo migliore per capire quanto sia alta la qualità di questo straordinario amplificatore è riascoltare la registrazione di un concerto al quale si è stati, meglio se si tratta di musica classica, acustica o, in ogni caso, non amplificata e quindi non alterata dall’elettronica. Solo così potete avere una misura di quanto gli strumenti e le voci siano non solo credibili, ma assolutamente reali, con il loro timbro, naturalezza, fluidità, ampiezza, ricchezza armonica, intensità e dinamica.
C’è davvero tutto, sia in termini di qualità che di quantità, con un’abbondante riserva di potenza, proprio come dovrebbe essere, e questo con qualunque tipo di altoparlanti e di caricamento, anche nel caso di abbinamento con diffusori particolarmente impegnativi, purché di qualità.
Assolutamente acritica anche l’alimentazione: il piccolo alimentatore switching da 3A è più che sufficiente.
Servizio eccellente; Prodotto impeccabile e ottimamente realizzato; I diffusori hanno radicalmente modificato il loro carattere, la gamma bassa a volumi sostenuti è stabilissima e potente senza risonanze e rigonfiamenti! Sembra di aver cambiato diffusori! Complimenti!
Salve,
questa è la naturale prosecuzione di quanto ho già scritto riguardo Carat HD1V in meravigliosa sinergia con: Trends Audio TA10.1 & Indiana Line HC206: Ascoltato per qualche ora in diversi giorni non mi resta che confermare l'estrema bontà dell'insieme, veramente high-end di costo budget per tutti. Erano anni che la pelle d'oca non mi affiorava così spesso ascoltando voci e strumenti con così tanta definizione e dolcezza. Senza lasciare il fatto che il tutto è alimentato a batteria! HD1V tramite USB e TA10.1 con una baldanzosa batteria SLA da 12V 7,5Ah (e fusibile....).
Con questa "micro meraviglia" non sono i soldi a non bastare ma il tempo, per non fermarsi mai di ascoltarla!
aspettavo con curiosita' il tavolo guizu , una volta sballato mi e' apparso in tutta la sua bellezza e solidita'.
una volta messo in bolla ho poggiato il mio linn lp12 ed il naim cd5i beh cosa dire?
questo tavolo ha fatto si che il mio giradischi ed il mio cd decollassero, soprattutto il giradischi ha goduto di un miglioramento sulla stabilita' dell'immagine acquistando ancor di piu' corpo e calore ,tutto e' piu' netto insomma sembra che il linn abbia messo il turbo
lo consiglio a tutti gli analogisti incalliti e non solo
una sola parola: splendido
Come già detto, il DAC in oggetto ne ha sostituito uno di caratura molto superiore ma di vecchia progettazione (Lector/Docet).
Già le prime impressioni erano state lusinghiere, ma il miglioramento dopo una cinquantina d'ore di rodaggio ha dello straordinario. Mi permette dunque di eliminare le riserve che avevo sulla riproduzione delle alte/altissime frequenze.
Collegato ad un lettore Mission tramite cavo VDH The First, restituisce la musica incisa su CD in maniera analitica ma, finalmente, dolce e credibile.
Eviterei il colegamento tramite cavo ottico.
Onestamente, a questo prezzo, è un affare.
Saluti
Renato
Già dal primo ascolto mi ha impressionato l'estensione verso le basse frequenze messe alla prova da una superba Marie Claire Alain all'organo (BWV 578). Sembra che il brano lo ascolto per la prima volta: dettagli da brivido e chiarezza timbrica veramente inaspetta (provengo da un valvolare single ended classe A autocostruito).
Nella mia piccola stanza il volume è più che sufficiente e già con manopola ore 10 mi sembra che i vicini potrebbero lamentarsi.
Grazie a playstereo per aver avuto il coraggio di affiancare nel suo listino mostri sacri e questo piccolo ma meraviglioso apparecchio che consiglierei agli amanti della musica di prendere subito.
aquistato per regalarlo (maledizione!) insieme alle parimenti ottime Indiana HC206, collegato, rodato qualche giorno ed ascoltato: bè, mi sono ritrovato come un alcolizzato che va a farsi un corso da sommelier, non so se rendo l'idea...
Ne comprerò sicuramente un'altro già questo mese, credo...
Il prodotto è sonicamente eccellente e viene fatto suonare su amplificatori quali Bartolomeo Aloia,Audio research,etc,non fa rimpiangere il lettore cd per nulla,e il dettaglio e la spazialita' sono degni di nota.
Se volete un lettore cd che suoni cosi,preparate almeno qualche foglio da 500 euro ,ma non avrete mai la comodita di una playlist da 8 Tbyte come ho fatto io!!
Saluti
Premetto che non ho nulla contro gli audiofighi, solo una forte e radicata invidia per le loro possibilità economiche [;)], ma non riesco ad immaginare un oggetto, un pre phono in questo caso, più lontano da quell'immagine anche glamour, ma non solo, che un'elettronica prestigiosa e bensuonante è in grado di rendere alle orecchie ed agli occhi. Uno scatolottino di dimensioni minime (14 cm larghezza, 7 di profondità e 4 di altezza) e leggero tanto da rimanere letteralmente appeso ai cavi. Il colore è nero ed ha sul coperchio un bel grafico che riporta le diciture "Phono Frequency Response" e "RIIA Deviation" le quali ci dicono che lo scostamento dalla linearità perfetta è di + /- 0,5 dB, il frontale presenta un led rosso di accensione, molto lento ad attenuare la sua luminosità sino a spegnersi una volta tolta la tensione, sempre sul frontale possiamo apprezzare Il logo del marchio ed il nome del modello preceduto dalla "pretenziosa" dicitura "Audiophile MM Phono Preamp"... pretenziosa mica tanto visti poi i risultati sonori ottenuti. Sulla destra del frontale c'è una manopola invero di modesta fattura, per usare un eufemismo, che regola il guadagno/volume e rende possibile l'utilizzo di questo apparecchietto direttamente connesso ad un finale di potenza. Io così ho fatto collegando un Project Debut SE II con fonorivelatore Ortofon 510 MK II ad un amplificatore finale di potenza Rotel RB 1070. Il prezzo? 46 euro escluse le spese di spedizione (13 euro) ed è possibile ordinarlo online dal sito:
http://www.playstereo.com/index.php
Visto il prezzo estremamente basso vi confesso che lo ho acquistato non pienamente convinto delle qualità che ha poi dimostrato, ma Lucio ne ha parlato molto bene nella sua ML e questo mi è bastato perchè lui è indubbiamente una persona seria, onesta ancor prima di essere un esperto recensore. Il retro presenta quattro ingressi RCA di ottima fattura, dorati, che non sfigurerebbero su apparecchi di ben altro costo, due di input per il collegamento del giradischi e due di output, è presente anche la presa "Ground". Il consiglio che vi dò è quello di non adoperare il pur dicreto cavetto di serie con connettori dorati per il collegamento, ma usarne uno più serio e sostituire l'alimentatore/trasformatore fornito di serie che fà comunque bene il suo lavoro con un più performante stabilizzato. Lasciando il cavetto di serie si ottiene un suono sostanzialmente corretto, ma purtroppo viene persa quella ricchezza di sfumature ed informazioni di cui è capace questo sorprendente pre. Sui vantaggi di un alimentatore di qualità stabilizzato non sò dirvi nulla perchè ho usato quello di serie, ma penso che siano certi i suoi benefici effetti sul suono: ogni audiofilo sà quanto sia importante una buona alimentazione per i nostri gioielli. Le credenziali del piccoletto sono di tutto rispetto:
- Risposta in frequenza RIAA: 20hz-20,000hz +/- 0.5dB
- Rapporto segnale-rumore: _85dB - Distorsione: _0.05%
Altre caratteristiche:
- Case in metallo per una migliore resistenza alle interferenze
- Sdoppiatore RCA-minijack a pin dorati: incluso
- Sensibilità di ingresso: Phono: 3 mV /
- Impedenza di ingresso: Phono: 47 k Ohms @ 220 pF
- Impedenza di uscita: 1K Ohm
- Margine di sovraccarico in ingresso: 20 dB
La mia prova d'ascolto non è stata fatta comparando il TCC ad altri pre phono in commercio, ma è una valutazione in cui ho cercato di impegnarmi andando a scovare nei meandri della mia memoria acustico/audiofila quelli che sono i parametri di valutazione canonici, rapportandoli alla mia sensibilità individuale e soprattutto all'idea che mi sono fatto del "buon suono" in anni ed anni di frequentazioni audiofile. Ne ho voluto fare il confronto con il pre phono integrato nel mio amplificatore Yamaha AX 496 perchè mi è bastato un attimo per capire che tra i due c'era un vero e proprio abisso di qualità: il confronto si è subito configurato come letteralmente improponibile e sono andato liscio con il TC 750 LC.
Setup utilizzato:
- Giradischi Project Debut II SE con testina Ortofon 510 MK II
- Amplificatore finale di potenza Rotel RB 1070 collegato direttamente al pre phono.
- Diffusori Canton LE 109
- Cavi di segnale (a rotazione):
- Cavo fornito nella confezione del TCC
- Kimber Hero
- Audioquest Colorado
- Monster Cable 400 MK II
- Cavi di potenza Supra Ply 3.4 S
Inizio subito con le differenze tra i cavi sgombrando il campo da ogni dubbio. Lasciate perdere il cavetto di serie perchè pur essendo comunque discreto non consente alle potenzialità di questo pre phono di emergere adeguatamente.
Kimber Hero. E' il più costoso dei tre. Ha una gamma bassa formidabile: piena, profondissima ed immanente. Permette di apprezzare in tutta la loro magnificenza il pedale d'organo e la cassa sinfonica. Su certe incisioni però potrebbe risultare un po' eccessiva e creare qualche risonanza di troppo in ambienti non adeguatamente trattati acusticamente. Inoltre le basse frequenze tendono a sovrastare le medie e le alte esibendo anche un controllo perfettibile, talvolta è quella che sia un po' lungo. Le gamme media ed alta sono coerenti, ben stagliate nella scena sonora, naturali e prive di qualsiasi fatica d'ascolto. Gli acuti però non sembrano particolarmente energici seppur precisi: ho desiderato in più occasioni che questi fossero più vividi ed incisivi. Un gran cavo comunque, chi ama il suono naturale e rilassante non rimarrà deluso.
Audioquest Colorado
E' un cavo che definirei aciutto, ma non troppo, controllo ed impulsività del basso su ottimi livelli così come è apprezzabile in questa gamma l'assenza di code, prolungamenti oltre il desiderabile. Sempre sul basso esibisce un'ottima articolazione e rotondità dei suoni riprodotti. La gamma media mi è sembrata leggermente indietro mentre le alte mi hanno davvero conquistato perchè luminose, vivide, argentine. Nel complesso questo è il cavo che forse maggiormente incontra i miei gusti in virtù anche di una grande delicatezza e musicalità complessive che rendono l'ascolto piacevole anche nelle sedute d'ascolto particolarmente lunghe. Dettaglio di buon livello
Monster 400 MK II
Senz'altro equilibrato, neutro, il suono che produce è vellutato, privo di asprezze. La linearità ed assenza di colorazioni o particolari connotazioni è una dote che favorisce di certo un ascolto tonalmente bilanciato, corretto. Proprio in virtù di questo equilibrio e neutralità forse a volte alcuni audiofili potrebbero lamentare una maggiore presenza, perentorietà della presentazione. E un cavo che, secondo me, si fà apprezzare sulle lunghe distanze non causando mai fatica d'ascolto. Ribadisco che per alcuni questi sono pregi mentre per altri potrebbero essere manchevolezze. L'impressione è supportata altresì da un livello di dettaglio ed informazioni concesse all'ascoltatore sicuramente di buon livello, ma inferiori a quelle esibite da Kimber e dall'Audioquest.
Ma parliamo ora succintamente del TCC TC 750 LC esaminando le sue qualità sonore per punti. Perdonate se dovessi incorrere in qualche ingenuità, tengo a sottolineare che le mie impressioni d'ascolto sono quelle di un semplice appassionato che però valuta in ambiente a lui noto (casa mia), in un setup che conosco molto bene. Solo discreta però la mia conoscenza del Finale Rotel per averlo sotto "mira" solo da poco tempo. Comunque state tranquilli: non parlerò ne di violoncelli "rugosi" ne di violini "setosi" [:)]
Linearità - bilanciamento tonale.
Semplicemente eccellente. Il range dichiarato di +/- 0.5 dB da 20 a 20000 a lume di naso dovrebbe esserci tutto. Non si avvertono squilibri, buchi o avvallamenti particolari, segno che la deenfasi RIIA è particolarmente accurata, sorprendentemente accurata aggiungerei visto il prezzo dell'oggetto
Dettaglio - informazioni.
Eccellente la quantità di particolari fini, sfumature che questo pre riesce a regalarci nell'ascolto, sintomo questo di quanto precisa e completa sia la manipolazione del segnale fatta dai circuiti discreti del TC 750. A tal proposito ricordo come l'uso di componenti discreti, implementato in quest'oggetto, e non di chip sia un particolare non trascurabile considerato che è opinione diffusa tra gli audiofili che suonino meglio i discreti dei chip. Ascoltando questo delizioso oggettino non se ne può avere che conferma.
Macrodinamica.
Buona. Il piccoletto esibisce una prestazione onesta, apprezzabile, ma non entusiasmante dovuta probabilmente alla non eccezionale qualità dell'alimentatore/trasformatore. Non posso dire nulla di sicuro, ma suppongo che se avessi dotato il TCC di un'alimentazione seria le mie valutazioni sarebbero state più favorevoli. E' un'upgrade che farò a breve, ma purtroppo non ha riguardato questo test. Discreta comunque la prestazione.
Microdinamica.
Molto buona. Superiore alla macrodinamica. Nel contesto dell'ascolto ne beneficia il senso del ritmo che risulta piacevolissimo e perfettamente scandito. Veloci i tempi di salità del suono e repentini i transienti. Supportata anche dalle ottime qualità micro e macrodinamiche del Rotel in questo parametro viene fornita una prova particolarmente convincente: voci e strumenti sono realistici e credibili.
Palcoscenico sonoro.
Discretamente buono per profondità e soprattutto ampiezza. La separazione tra i canali è ottima, a fuoco le posizioni individuali delle sorgenti sonore, ma leggermente penalizzata la profondità. Buona anche l'altezza. C'è anche da dire che il Finale Rotel fornisce un suono molto presente, tipo monitor, con molta presenza. Ho avuto l'impressione che il suono ottenuto si ada prima fila e non da fila arretrata...monitor appunto per cui non me la sentirei di attribuire questa caratteristica al solo pre phono, ma penso che ci sia lo zampino del potente ampli Rotel.
Non ho una grande esperienza nella valutazione di preamplificatori phono, quello che sò si limita all'ascolto di stadi phono di amplificatori integrati entry level, costituiti per lo più da operazionali e chip. In particolare conosco bene quello del mio Yamaha AX 496, di un livello qualitativo davvero imbarazzante, penoso: improponibile un confronto anche alla lontana con il TCC TC 750 LC, il quale davvero tiene fede alla dicitura "Audiophile MM Phono Preamp" che appare sul frontale. Ritengo la scelta di questo oggetto da prendere seriamente in considearzione da parte di quegli appassionati dotati di un amplificatore integrato sfornito di ingresso Phono o dotati di ingresso Phono inadeguato. Il salto di qualità nell'ascolto dell'amato vinile sarebbe cosa certa!
Spero che questa mia brevissima disamina sia stata di vostro gradimento!
Saluti
o me ne andavo io... o se ne andavano loro!
grazie a quel "coso" tutto è tornato alla normalità. ho ripescato i miei altoparlanti rastremati a un quarto d'onda (un sistema che sta conoscendo nuovi estimatori, devo dire) li ho collegati a quel "coso" nell'ILARITA' GENERALE dei familiari e dopo qualche minuto amplificatore ed altoparlanti sono stati trasferiti in un altro luogo (dove abiterò tra qualche anno) mentre qui è scoppiata la pace familiare. e bravo T-AMP 2. mi fossi deciso prima.
Grazie ancora playstereo per le dritte, ora ascolto musica
P.S.: i servizi offerti da PlayStereo sono OTTIMI!
meritato non dico un libretto di istruzioni ma perlomeno
un foglietto con la sua descrizione, visto che almeno per me l' utilità della porta CTL rimane un mistero.
Confrontato con l' uscita di un CdPlayer Sony di gamma alta è risultato avvertibilmente superiore in quanto a dettaglio e spazialità, veramente un grande suono!
Attenzione: puo rendere felici!!! Siete di buon umore? Non vi preoccupate - spegnetelo! E - sogni d'oro.....
rudi_mental aka ivanbenja
Per chi ama il DETTAGLIO sarà un dono di Dio!
Chi ama il suono "caldo" - suderà.
Mi resi conto che
tutta la vita ascoltavo la riproduzione, ora ascolto La Musica. Era ora!
rudi_mental a.k.a. ivanbenja
forse sono il primo ad averlo, considerando che in Italia non si trovano molte recensioni su questo prodotto, in ogni caso ad una prima prova eseguita solamente con una cuffia di buon livello questo prodotto sembra rispettare le doti promesse.
Sarà interessante provarlo con il resto della mia micro-catena-HiFi ovvero Trends Audio TA10.1 + Indiana Line HC 206 e di cui i risultati verranno postati qui!
Nota non trascurabile la cura costruttiva, il packaging veramente da gioielleria ed addirittura la dotazione di due extra-manopoline per il volume della cuffia di ottima fattura!
Alla prox Saluti Massimiliano
PS: Un ringraziamento particolare al Sig. Gerardo ed alla Sig.ra Claudia per la prontezza a risolvere qualche problemino!
C’è davvero tutto, sia in termini di qualità che di quantità, con un’abbondante riserva di potenza, proprio come dovrebbe essere, e questo con qualunque tipo di altoparlanti e di caricamento, anche nel caso di abbinamento con diffusori particolarmente impegnativi, purché di qualità.
Assolutamente acritica anche l’alimentazione: il piccolo alimentatore switching da 3A è più che sufficiente.
questa è la naturale prosecuzione di quanto ho già scritto riguardo Carat HD1V in meravigliosa sinergia con: Trends Audio TA10.1 & Indiana Line HC206: Ascoltato per qualche ora in diversi giorni non mi resta che confermare l'estrema bontà dell'insieme, veramente high-end di costo budget per tutti. Erano anni che la pelle d'oca non mi affiorava così spesso ascoltando voci e strumenti con così tanta definizione e dolcezza. Senza lasciare il fatto che il tutto è alimentato a batteria! HD1V tramite USB e TA10.1 con una baldanzosa batteria SLA da 12V 7,5Ah (e fusibile....).
Con questa "micro meraviglia" non sono i soldi a non bastare ma il tempo, per non fermarsi mai di ascoltarla!
una volta messo in bolla ho poggiato il mio linn lp12 ed il naim cd5i beh cosa dire?
questo tavolo ha fatto si che il mio giradischi ed il mio cd decollassero, soprattutto il giradischi ha goduto di un miglioramento sulla stabilita' dell'immagine acquistando ancor di piu' corpo e calore ,tutto e' piu' netto insomma sembra che il linn abbia messo il turbo
lo consiglio a tutti gli analogisti incalliti e non solo
una sola parola: splendido