Innanzitutto complimenti per la velocità nell'evadere l'ordine, il mio vecchio amplificatore era morto e non potevo resistere molto tempo senza musica.. poi grazie per commercializzare un simile gioiellino, dopo aver letto i commenti ero ansioso di collegare tutto e sedermi ad ascoltare ! Ebbene, è incredibile come da questa "scatolina" possa uscire un suono simile.. io non ho mai ascoltato a volumi esagerati, quindi i suoi Watt mi bastano, anche se mi è venuta voglia di alzare il volume per godere appieno dtutte le sue qualità. Le mie casse sembrano rinate, escono dettagli così nitidi che danno aria al tutto, e che bassi! Specie con dischi jazz con pochi strumenti posso apprezzare appieno tutte le sue qualità, e se è vero che col passare del tempo migliora non oso pensare cosa mi possa aspettare. Ancora complimenti
Ricevuto da poco. Conoscevo già il piccolino nella versione base, ma qui si avverte ancora un evidente salto di qualità, sui bassi soprattutto. Collegato a una coppia di ProAc Tablette (prima serie, quella con i morsetti di plastica, secondo me la migliore) si gode come procioni. La voce é di una presenza e un realismo emozionanti, una delle migliori performance che abbia mai sentito, e mi tratto benino da quasi cinquant'anni...
La cosa che ovviamente stupisce di più é il fatto che mentre altri fanno cadere dall'alto i loro miracoli e te li fanno pagare cifre imbarazzanti, questi, con un chip da due lire, gli hanno fatto tana. Davvero complimenti!
E complimenti anche a PlayStereo per l'efficienza e la serietà.
Prima di acquistarlo ero un po' perplesso credevo fosse il classico dispositivo cinese che promette prestezioni di livello che poi non hanno riscontro. Mi sono dovuto ricredere suona benissimo ha un suono molto naturale ed equilibrato, personalmente lo uso per pilotare direttamente l'ampli tramite uscita cuffie, peccato non abbia degli rca diretti.
Complimenti a Playstereo siete molto professionali
...ho letto molto prima dell'acquisto di questo gioiellino. Ero molto perplesso, sapete com'è. Sembrava tanto una cosa che si era gonfiata in internet, anche se, leggendo il buon Lucio Cadeddu che si mostrava strabiliato dal fratello minore, mi sono convinto a provare questa piccola meraviglia. Ho ancora la bocca aperta...!!! Non riesco a spegnere l'impianto, sto riascoltando tutta la mia musica come se fosse la prima volta! Dettagli incredibili, presenza, corpo e immagine sonora molto precisa. Sono contento di aver comprato questo GRANDE amplificatore il cui rapporto qualità/prezzo, per quanto mi riguarda, è senza paragone. Come senza paragone e la professionalità e l'organizzazione di Playstereo. Ho già ri-comprato e credo che ri-comprerò ancora.
Proprio oggi, in una pausa di lavoro, ho avuto modo di ascoltare con attenzione questi straordinari diffusori con i notturni di Chopin, eseguiti dal grandissimo Maurizio Pollini.
L’amplificatore utilizzato, in abbinamento ad un lettore economico, era un onesto integratino consumer a mosfet (un Pioneer A 209).
Devo ammettere che l’esperienza è stata emozionante e nel contempo sconvolgente, al punto da far vacillare tutte quelle certezze e quei dogmi che accomunano noi audiofili: i cabinet (assolutamente in legno) devono essere di buon litraggio, i woofer di un certo diametro ecc.
Ebbene, da queste due scatolette di plastica usciva tanta, tantissima musica e di qualità davvero elevata: non sto ovviamente dicendo che sono i migliori diffusori del mondo, ma da un confronto impari con le B&W DM 683 (un grande 3 vie da 1390 euro) riuscivano a difendersi e a regalare un pianoforte certamente meno corposo ed esteso, ma completo, equilibrato, presente in tutte le sue dimensioni, con i rumori meccanici dello strumento e Pollini che respirava.
Non oso immaginare dove possano arrivare se abbinati al T-Amp.
In definitiva, se avete un ambiente di piccole dimensioni e/o seri problemi di spazio, questi sono i diffusori ideali per voi: se collocati su una mensola o un ripiano (evitate di chiuderli in una libreria: non lo meritano…) oppure posizionati negli angoli del locale con le apposite staffe per il fissaggio a parete, riescono sicuramente a regalarvi una riproduzione musicale credibile, grazie alla loro naturalezza timbrica e alla capacità di “scomparire” (tipica dei piccolissimi diffusori) creando uno stage particolarmente ampio e sviluppato in tutte le tre dimensioni. Eccellente anche la definizione.
Ideali per suonare bene anche posizionati in alto. Un vero best buy!
Ritorno sulla mia prima impressione d'ascolto del 7510, anche in relazione ad un commento negativo di un altro utente.
Come già detto, il DAC in oggetto ne ha sostituito uno di caratura molto superiore ma di vecchia progettazione (Lector/Docet).
Già le prime impressioni erano state lusinghiere, ma il miglioramento dopo una cinquantina d'ore di rodaggio ha dello straordinario. Mi permette dunque di eliminare le riserve che avevo sulla riproduzione delle alte/altissime frequenze.
Collegato ad un lettore Mission tramite cavo VDH The First, restituisce la musica incisa su CD in maniera analitica ma, finalmente, dolce e credibile.
Ero abbastanza titubante prima di acquistarlo. I 6W mi sembravano decisamente pochi, ma la curiosità di provare un'oggetto così discusso era tanta e il prezzo invoglia. Appena collegato inziano le sorprese, i 6W (quelli senza distorsione) sono decisamente sufficienti per un ascolto tranquillo (e i vicini ringraziano) anche con diffusori non particolarmente efficienti (ProAc Response 2.5). L'oggetto è piccolissimo e purtroppo un po troppo leggero tanto che ho dovuto 'ancorarlo' al tavolino o con il peso dei cavi si ribaltava. Delle qualità sonore ne hanno già parlato in tanti e non posso che confermare, a questo prezzo non si trova nulla che possa andare meglio. Non gli manca proprio nulla, buon soundstage, discreto impatto sulle basse frequenze, dettaglio e un'ottima riproduzione delle voci e chicca finale (da non sottovalutare) non consuma niente. Diventerà il mio nuovo riferimento ? No. Il mio ampli principale (Shanling SLM-A40) ha un soundstage più ampio in tutte e tre le dimensioni (sopratutto la larghezza) e riesce a essere un pelo più musicale oltre ad avere una messa a fuoco degli strumenti più precisa però in estate è realmente inascoltabile (sono 50W in classe A...un calorifero) quindi direi che ho trovato il compagno ideale per i periodi caldi. Fortemente consigliato sia l'ampli che Playstereo.
Ho acquistato da qualche settimana questo prodigioso nanerottolo che ho abbinato (anch'esse acquistate su playstereo) alle ottime Indiana Line Arbour 5.04.
Già dal primo ascolto mi ha impressionato l'estensione verso le basse frequenze messe alla prova da una superba Marie Claire Alain all'organo (BWV 578). Sembra che il brano lo ascolto per la prima volta: dettagli da brivido e chiarezza timbrica veramente inaspetta (provengo da un valvolare single ended classe A autocostruito).
Nella mia piccola stanza il volume è più che sufficiente e già con manopola ore 10 mi sembra che i vicini potrebbero lamentarsi.
Grazie a playstereo per aver avuto il coraggio di affiancare nel suo listino mostri sacri e questo piccolo ma meraviglioso apparecchio che consiglierei agli amanti della musica di prendere subito.
Ho riacquistato il gusto di ascoltare la mia Musica con un giocattolino da €75. Questo amlificatore ha del miracoloso piccolissimo, potente, di una pulizia nei toni da far invidia ai più blasonati ampli inglesi. Il mio T-AMP è una scatola magica che emette suoni celestiali. Da provare!
Tagliando corto:
aquistato per regalarlo (maledizione!) insieme alle parimenti ottime Indiana HC206, collegato, rodato qualche giorno ed ascoltato: bè, mi sono ritrovato come un alcolizzato che va a farsi un corso da sommelier, non so se rendo l'idea...
Ne comprerò sicuramente un'altro già questo mese, credo...
Innanzitutto,segnalo nuovamente la prontezza di Playstereo,ordinato ieri mattina,stamani è gia' qua.
Il prodotto è sonicamente eccellente e viene fatto suonare su amplificatori quali Bartolomeo Aloia,Audio research,etc,non fa rimpiangere il lettore cd per nulla,e il dettaglio e la spazialita' sono degni di nota.
Se volete un lettore cd che suoni cosi,preparate almeno qualche foglio da 500 euro ,ma non avrete mai la comodita di una playlist da 8 Tbyte come ho fatto io!!
Saluti
Premetto che non ho nulla contro gli audiofighi, solo una forte e radicata invidia per le loro possibilità economiche [;)], ma non riesco ad immaginare un oggetto, un pre phono in questo caso, più lontano da quell'immagine anche glamour, ma non solo, che un'elettronica prestigiosa e bensuonante è in grado di rendere alle orecchie ed agli occhi. Uno scatolottino di dimensioni minime (14 cm larghezza, 7 di profondità e 4 di altezza) e leggero tanto da rimanere letteralmente appeso ai cavi. Il colore è nero ed ha sul coperchio un bel grafico che riporta le diciture "Phono Frequency Response" e "RIIA Deviation" le quali ci dicono che lo scostamento dalla linearità perfetta è di + /- 0,5 dB, il frontale presenta un led rosso di accensione, molto lento ad attenuare la sua luminosità sino a spegnersi una volta tolta la tensione, sempre sul frontale possiamo apprezzare Il logo del marchio ed il nome del modello preceduto dalla "pretenziosa" dicitura "Audiophile MM Phono Preamp"... pretenziosa mica tanto visti poi i risultati sonori ottenuti. Sulla destra del frontale c'è una manopola invero di modesta fattura, per usare un eufemismo, che regola il guadagno/volume e rende possibile l'utilizzo di questo apparecchietto direttamente connesso ad un finale di potenza. Io così ho fatto collegando un Project Debut SE II con fonorivelatore Ortofon 510 MK II ad un amplificatore finale di potenza Rotel RB 1070. Il prezzo? 46 euro escluse le spese di spedizione (13 euro) ed è possibile ordinarlo online dal sito:
http://www.playstereo.com/index.php
Visto il prezzo estremamente basso vi confesso che lo ho acquistato non pienamente convinto delle qualità che ha poi dimostrato, ma Lucio ne ha parlato molto bene nella sua ML e questo mi è bastato perchè lui è indubbiamente una persona seria, onesta ancor prima di essere un esperto recensore. Il retro presenta quattro ingressi RCA di ottima fattura, dorati, che non sfigurerebbero su apparecchi di ben altro costo, due di input per il collegamento del giradischi e due di output, è presente anche la presa "Ground". Il consiglio che vi dò è quello di non adoperare il pur dicreto cavetto di serie con connettori dorati per il collegamento, ma usarne uno più serio e sostituire l'alimentatore/trasformatore fornito di serie che fà comunque bene il suo lavoro con un più performante stabilizzato. Lasciando il cavetto di serie si ottiene un suono sostanzialmente corretto, ma purtroppo viene persa quella ricchezza di sfumature ed informazioni di cui è capace questo sorprendente pre. Sui vantaggi di un alimentatore di qualità stabilizzato non sò dirvi nulla perchè ho usato quello di serie, ma penso che siano certi i suoi benefici effetti sul suono: ogni audiofilo sà quanto sia importante una buona alimentazione per i nostri gioielli. Le credenziali del piccoletto sono di tutto rispetto:
- Case in metallo per una migliore resistenza alle interferenze
- Sdoppiatore RCA-minijack a pin dorati: incluso
- Sensibilità di ingresso: Phono: 3 mV /
- Impedenza di ingresso: Phono: 47 k Ohms @ 220 pF
- Impedenza di uscita: 1K Ohm
- Margine di sovraccarico in ingresso: 20 dB
La mia prova d'ascolto non è stata fatta comparando il TCC ad altri pre phono in commercio, ma è una valutazione in cui ho cercato di impegnarmi andando a scovare nei meandri della mia memoria acustico/audiofila quelli che sono i parametri di valutazione canonici, rapportandoli alla mia sensibilità individuale e soprattutto all'idea che mi sono fatto del "buon suono" in anni ed anni di frequentazioni audiofile. Ne ho voluto fare il confronto con il pre phono integrato nel mio amplificatore Yamaha AX 496 perchè mi è bastato un attimo per capire che tra i due c'era un vero e proprio abisso di qualità: il confronto si è subito configurato come letteralmente improponibile e sono andato liscio con il TC 750 LC.
Setup utilizzato:
- Giradischi Project Debut II SE con testina Ortofon 510 MK II
- Amplificatore finale di potenza Rotel RB 1070 collegato direttamente al pre phono.
- Diffusori Canton LE 109
- Cavi di segnale (a rotazione):
- Cavo fornito nella confezione del TCC
- Kimber Hero
- Audioquest Colorado
- Monster Cable 400 MK II
- Cavi di potenza Supra Ply 3.4 S
Inizio subito con le differenze tra i cavi sgombrando il campo da ogni dubbio. Lasciate perdere il cavetto di serie perchè pur essendo comunque discreto non consente alle potenzialità di questo pre phono di emergere adeguatamente.
Kimber Hero. E' il più costoso dei tre. Ha una gamma bassa formidabile: piena, profondissima ed immanente. Permette di apprezzare in tutta la loro magnificenza il pedale d'organo e la cassa sinfonica. Su certe incisioni però potrebbe risultare un po' eccessiva e creare qualche risonanza di troppo in ambienti non adeguatamente trattati acusticamente. Inoltre le basse frequenze tendono a sovrastare le medie e le alte esibendo anche un controllo perfettibile, talvolta è quella che sia un po' lungo. Le gamme media ed alta sono coerenti, ben stagliate nella scena sonora, naturali e prive di qualsiasi fatica d'ascolto. Gli acuti però non sembrano particolarmente energici seppur precisi: ho desiderato in più occasioni che questi fossero più vividi ed incisivi. Un gran cavo comunque, chi ama il suono naturale e rilassante non rimarrà deluso.
Audioquest Colorado
E' un cavo che definirei aciutto, ma non troppo, controllo ed impulsività del basso su ottimi livelli così come è apprezzabile in questa gamma l'assenza di code, prolungamenti oltre il desiderabile. Sempre sul basso esibisce un'ottima articolazione e rotondità dei suoni riprodotti. La gamma media mi è sembrata leggermente indietro mentre le alte mi hanno davvero conquistato perchè luminose, vivide, argentine. Nel complesso questo è il cavo che forse maggiormente incontra i miei gusti in virtù anche di una grande delicatezza e musicalità complessive che rendono l'ascolto piacevole anche nelle sedute d'ascolto particolarmente lunghe. Dettaglio di buon livello
Monster 400 MK II
Senz'altro equilibrato, neutro, il suono che produce è vellutato, privo di asprezze. La linearità ed assenza di colorazioni o particolari connotazioni è una dote che favorisce di certo un ascolto tonalmente bilanciato, corretto. Proprio in virtù di questo equilibrio e neutralità forse a volte alcuni audiofili potrebbero lamentare una maggiore presenza, perentorietà della presentazione. E un cavo che, secondo me, si fà apprezzare sulle lunghe distanze non causando mai fatica d'ascolto. Ribadisco che per alcuni questi sono pregi mentre per altri potrebbero essere manchevolezze. L'impressione è supportata altresì da un livello di dettaglio ed informazioni concesse all'ascoltatore sicuramente di buon livello, ma inferiori a quelle esibite da Kimber e dall'Audioquest.
Ma parliamo ora succintamente del TCC TC 750 LC esaminando le sue qualità sonore per punti. Perdonate se dovessi incorrere in qualche ingenuità, tengo a sottolineare che le mie impressioni d'ascolto sono quelle di un semplice appassionato che però valuta in ambiente a lui noto (casa mia), in un setup che conosco molto bene. Solo discreta però la mia conoscenza del Finale Rotel per averlo sotto "mira" solo da poco tempo. Comunque state tranquilli: non parlerò ne di violoncelli "rugosi" ne di violini "setosi" [:)]
Linearità - bilanciamento tonale.
Semplicemente eccellente. Il range dichiarato di +/- 0.5 dB da 20 a 20000 a lume di naso dovrebbe esserci tutto. Non si avvertono squilibri, buchi o avvallamenti particolari, segno che la deenfasi RIIA è particolarmente accurata, sorprendentemente accurata aggiungerei visto il prezzo dell'oggetto
Dettaglio - informazioni.
Eccellente la quantità di particolari fini, sfumature che questo pre riesce a regalarci nell'ascolto, sintomo questo di quanto precisa e completa sia la manipolazione del segnale fatta dai circuiti discreti del TC 750. A tal proposito ricordo come l'uso di componenti discreti, implementato in quest'oggetto, e non di chip sia un particolare non trascurabile considerato che è opinione diffusa tra gli audiofili che suonino meglio i discreti dei chip. Ascoltando questo delizioso oggettino non se ne può avere che conferma.
Macrodinamica.
Buona. Il piccoletto esibisce una prestazione onesta, apprezzabile, ma non entusiasmante dovuta probabilmente alla non eccezionale qualità dell'alimentatore/trasformatore. Non posso dire nulla di sicuro, ma suppongo che se avessi dotato il TCC di un'alimentazione seria le mie valutazioni sarebbero state più favorevoli. E' un'upgrade che farò a breve, ma purtroppo non ha riguardato questo test. Discreta comunque la prestazione.
Microdinamica.
Molto buona. Superiore alla macrodinamica. Nel contesto dell'ascolto ne beneficia il senso del ritmo che risulta piacevolissimo e perfettamente scandito. Veloci i tempi di salità del suono e repentini i transienti. Supportata anche dalle ottime qualità micro e macrodinamiche del Rotel in questo parametro viene fornita una prova particolarmente convincente: voci e strumenti sono realistici e credibili.
Palcoscenico sonoro.
Discretamente buono per profondità e soprattutto ampiezza. La separazione tra i canali è ottima, a fuoco le posizioni individuali delle sorgenti sonore, ma leggermente penalizzata la profondità. Buona anche l'altezza. C'è anche da dire che il Finale Rotel fornisce un suono molto presente, tipo monitor, con molta presenza. Ho avuto l'impressione che il suono ottenuto si ada prima fila e non da fila arretrata...monitor appunto per cui non me la sentirei di attribuire questa caratteristica al solo pre phono, ma penso che ci sia lo zampino del potente ampli Rotel.
Non ho una grande esperienza nella valutazione di preamplificatori phono, quello che sò si limita all'ascolto di stadi phono di amplificatori integrati entry level, costituiti per lo più da operazionali e chip. In particolare conosco bene quello del mio Yamaha AX 496, di un livello qualitativo davvero imbarazzante, penoso: improponibile un confronto anche alla lontana con il TCC TC 750 LC, il quale davvero tiene fede alla dicitura "Audiophile MM Phono Preamp" che appare sul frontale. Ritengo la scelta di questo oggetto da prendere seriamente in considearzione da parte di quegli appassionati dotati di un amplificatore integrato sfornito di ingresso Phono o dotati di ingresso Phono inadeguato. Il salto di qualità nell'ascolto dell'amato vinile sarebbe cosa certa!
Spero che questa mia brevissima disamina sia stata di vostro gradimento!
avevo grossi problemi di convivenza familiare tra la famiglia, l'ampli single ended con le valvole 2A3 e 2 monumentali altoparlanti a dipolo (che richiedono un posizionamento molto particolare).
o me ne andavo io... o se ne andavano loro!
grazie a quel "coso" tutto è tornato alla normalità. ho ripescato i miei altoparlanti rastremati a un quarto d'onda (un sistema che sta conoscendo nuovi estimatori, devo dire) li ho collegati a quel "coso" nell'ILARITA' GENERALE dei familiari e dopo qualche minuto amplificatore ed altoparlanti sono stati trasferiti in un altro luogo (dove abiterò tra qualche anno) mentre qui è scoppiata la pace familiare. e bravo T-AMP 2. mi fossi deciso prima.
Intanto: Velocissimi e precisi, bravi complimenti. L'aggeggio è bello molto più che in foto e funziona egregiamente. Gli mp3 prendono vita e non hanno nulla da invidiare alle tracce del cd. Audiofili, voi genio e sregolatezza, avete tutta la mia stima seppur io sia un proletario dell'audiofilia e il cavo e la presa e lo stabilizzatore e quant'altro non ci sia, collegandolo ad un portatile ad un t-amp e a delle vecchie glorie jbl tlx6 il suono esce quasi in sincronia con la lacrima per la gioia che genera. L'amplificatore luxman è ormai coperto di polvere: Grazie t-amp! ed il technics cd temo farà a breve una brutta fine...
Grazie ancora playstereo per le dritte, ora ascolto musica
ho collegato il T-AMP al sistema acoustimass 3 della Bose ed il risultato è stato più che soddisfacente!! Era proprio quello che faceva per me in termini di spazio-economico-qualitativi. Confermo a pieni voti le recensioni rilasciate in rete dai comuni semplici ascoltatori musicali che non possono permettersi amplificatori da migliaia di euro. In pochi minuti d'ascolto ha smontato le potenzialità del mio vecchio amplificatore hi-fi. Rimane solo l'ultima incognita.... la durata. se dovesse durare proporzionalmente al prezzo d'acqusto sarebbe già un buon affare; il tempo in più è tutto di guadagnato! Buon ascolto....
P.S.: i servizi offerti da PlayStereo sono OTTIMI!
Il prodotto è veramente ottimo, avrebbe però
meritato non dico un libretto di istruzioni ma perlomeno
un foglietto con la sua descrizione, visto che almeno per me l' utilità della porta CTL rimane un mistero.
Confrontato con l' uscita di un CdPlayer Sony di gamma alta è risultato avvertibilmente superiore in quanto a dettaglio e spazialità, veramente un grande suono!
Acoustic Revive RR-77 e miglior neccessorio provato finora, assoluttamente indispensabile in qualsiasi impianto e/o spazio d'ascolto a prescindere il valore commerciale di aparecchi, di acustica, dei gusti musicali o la qualità "tecnica" dei CD.
Attenzione: puo rendere felici!!! Siete di buon umore? Non vi preoccupate - spegnetelo! E - sogni d'oro.....
Un "vaso" di plastica, una lampada ed un pugno di ca. 150-200 palline di tormalina, sotto la rette - funziona dannatamente bene.
Per chi ama il DETTAGLIO sarà un dono di Dio!
Chi ama il suono "caldo" - suderà.
Mi resi conto che
tutta la vita ascoltavo la riproduzione, ora ascolto La Musica. Era ora!
Il modo migliore per capire quanto sia alta la qualità di questo straordinario amplificatore è riascoltare la registrazione di un concerto al quale si è stati, meglio se si tratta di musica classica, acustica o, in ogni caso, non amplificata e quindi non alterata dall’elettronica. Solo così potete avere una misura di quanto gli strumenti e le voci siano non solo credibili, ma assolutamente reali, con il loro timbro, naturalezza, fluidità, ampiezza, ricchezza armonica, intensità e dinamica.
C’è davvero tutto, sia in termini di qualità che di quantità, con un’abbondante riserva di potenza, proprio come dovrebbe essere, e questo con qualunque tipo di altoparlanti e di caricamento, anche nel caso di abbinamento con diffusori particolarmente impegnativi, purché di qualità.
Assolutamente acritica anche l’alimentazione: il piccolo alimentatore switching da 3A è più che sufficiente.
La cosa che ovviamente stupisce di più é il fatto che mentre altri fanno cadere dall'alto i loro miracoli e te li fanno pagare cifre imbarazzanti, questi, con un chip da due lire, gli hanno fatto tana. Davvero complimenti!
E complimenti anche a PlayStereo per l'efficienza e la serietà.
Complimenti a Playstereo siete molto professionali
L’amplificatore utilizzato, in abbinamento ad un lettore economico, era un onesto integratino consumer a mosfet (un Pioneer A 209).
Devo ammettere che l’esperienza è stata emozionante e nel contempo sconvolgente, al punto da far vacillare tutte quelle certezze e quei dogmi che accomunano noi audiofili: i cabinet (assolutamente in legno) devono essere di buon litraggio, i woofer di un certo diametro ecc.
Ebbene, da queste due scatolette di plastica usciva tanta, tantissima musica e di qualità davvero elevata: non sto ovviamente dicendo che sono i migliori diffusori del mondo, ma da un confronto impari con le B&W DM 683 (un grande 3 vie da 1390 euro) riuscivano a difendersi e a regalare un pianoforte certamente meno corposo ed esteso, ma completo, equilibrato, presente in tutte le sue dimensioni, con i rumori meccanici dello strumento e Pollini che respirava.
Non oso immaginare dove possano arrivare se abbinati al T-Amp.
In definitiva, se avete un ambiente di piccole dimensioni e/o seri problemi di spazio, questi sono i diffusori ideali per voi: se collocati su una mensola o un ripiano (evitate di chiuderli in una libreria: non lo meritano…) oppure posizionati negli angoli del locale con le apposite staffe per il fissaggio a parete, riescono sicuramente a regalarvi una riproduzione musicale credibile, grazie alla loro naturalezza timbrica e alla capacità di “scomparire” (tipica dei piccolissimi diffusori) creando uno stage particolarmente ampio e sviluppato in tutte le tre dimensioni. Eccellente anche la definizione.
Ideali per suonare bene anche posizionati in alto. Un vero best buy!
Come già detto, il DAC in oggetto ne ha sostituito uno di caratura molto superiore ma di vecchia progettazione (Lector/Docet).
Già le prime impressioni erano state lusinghiere, ma il miglioramento dopo una cinquantina d'ore di rodaggio ha dello straordinario. Mi permette dunque di eliminare le riserve che avevo sulla riproduzione delle alte/altissime frequenze.
Collegato ad un lettore Mission tramite cavo VDH The First, restituisce la musica incisa su CD in maniera analitica ma, finalmente, dolce e credibile.
Eviterei il colegamento tramite cavo ottico.
Onestamente, a questo prezzo, è un affare.
Saluti
Renato
Già dal primo ascolto mi ha impressionato l'estensione verso le basse frequenze messe alla prova da una superba Marie Claire Alain all'organo (BWV 578). Sembra che il brano lo ascolto per la prima volta: dettagli da brivido e chiarezza timbrica veramente inaspetta (provengo da un valvolare single ended classe A autocostruito).
Nella mia piccola stanza il volume è più che sufficiente e già con manopola ore 10 mi sembra che i vicini potrebbero lamentarsi.
Grazie a playstereo per aver avuto il coraggio di affiancare nel suo listino mostri sacri e questo piccolo ma meraviglioso apparecchio che consiglierei agli amanti della musica di prendere subito.
aquistato per regalarlo (maledizione!) insieme alle parimenti ottime Indiana HC206, collegato, rodato qualche giorno ed ascoltato: bè, mi sono ritrovato come un alcolizzato che va a farsi un corso da sommelier, non so se rendo l'idea...
Ne comprerò sicuramente un'altro già questo mese, credo...
Il prodotto è sonicamente eccellente e viene fatto suonare su amplificatori quali Bartolomeo Aloia,Audio research,etc,non fa rimpiangere il lettore cd per nulla,e il dettaglio e la spazialita' sono degni di nota.
Se volete un lettore cd che suoni cosi,preparate almeno qualche foglio da 500 euro ,ma non avrete mai la comodita di una playlist da 8 Tbyte come ho fatto io!!
Saluti
Premetto che non ho nulla contro gli audiofighi, solo una forte e radicata invidia per le loro possibilità economiche [;)], ma non riesco ad immaginare un oggetto, un pre phono in questo caso, più lontano da quell'immagine anche glamour, ma non solo, che un'elettronica prestigiosa e bensuonante è in grado di rendere alle orecchie ed agli occhi. Uno scatolottino di dimensioni minime (14 cm larghezza, 7 di profondità e 4 di altezza) e leggero tanto da rimanere letteralmente appeso ai cavi. Il colore è nero ed ha sul coperchio un bel grafico che riporta le diciture "Phono Frequency Response" e "RIIA Deviation" le quali ci dicono che lo scostamento dalla linearità perfetta è di + /- 0,5 dB, il frontale presenta un led rosso di accensione, molto lento ad attenuare la sua luminosità sino a spegnersi una volta tolta la tensione, sempre sul frontale possiamo apprezzare Il logo del marchio ed il nome del modello preceduto dalla "pretenziosa" dicitura "Audiophile MM Phono Preamp"... pretenziosa mica tanto visti poi i risultati sonori ottenuti. Sulla destra del frontale c'è una manopola invero di modesta fattura, per usare un eufemismo, che regola il guadagno/volume e rende possibile l'utilizzo di questo apparecchietto direttamente connesso ad un finale di potenza. Io così ho fatto collegando un Project Debut SE II con fonorivelatore Ortofon 510 MK II ad un amplificatore finale di potenza Rotel RB 1070. Il prezzo? 46 euro escluse le spese di spedizione (13 euro) ed è possibile ordinarlo online dal sito:
http://www.playstereo.com/index.php
Visto il prezzo estremamente basso vi confesso che lo ho acquistato non pienamente convinto delle qualità che ha poi dimostrato, ma Lucio ne ha parlato molto bene nella sua ML e questo mi è bastato perchè lui è indubbiamente una persona seria, onesta ancor prima di essere un esperto recensore. Il retro presenta quattro ingressi RCA di ottima fattura, dorati, che non sfigurerebbero su apparecchi di ben altro costo, due di input per il collegamento del giradischi e due di output, è presente anche la presa "Ground". Il consiglio che vi dò è quello di non adoperare il pur dicreto cavetto di serie con connettori dorati per il collegamento, ma usarne uno più serio e sostituire l'alimentatore/trasformatore fornito di serie che fà comunque bene il suo lavoro con un più performante stabilizzato. Lasciando il cavetto di serie si ottiene un suono sostanzialmente corretto, ma purtroppo viene persa quella ricchezza di sfumature ed informazioni di cui è capace questo sorprendente pre. Sui vantaggi di un alimentatore di qualità stabilizzato non sò dirvi nulla perchè ho usato quello di serie, ma penso che siano certi i suoi benefici effetti sul suono: ogni audiofilo sà quanto sia importante una buona alimentazione per i nostri gioielli. Le credenziali del piccoletto sono di tutto rispetto:
- Risposta in frequenza RIAA: 20hz-20,000hz +/- 0.5dB
- Rapporto segnale-rumore: _85dB - Distorsione: _0.05%
Altre caratteristiche:
- Case in metallo per una migliore resistenza alle interferenze
- Sdoppiatore RCA-minijack a pin dorati: incluso
- Sensibilità di ingresso: Phono: 3 mV /
- Impedenza di ingresso: Phono: 47 k Ohms @ 220 pF
- Impedenza di uscita: 1K Ohm
- Margine di sovraccarico in ingresso: 20 dB
La mia prova d'ascolto non è stata fatta comparando il TCC ad altri pre phono in commercio, ma è una valutazione in cui ho cercato di impegnarmi andando a scovare nei meandri della mia memoria acustico/audiofila quelli che sono i parametri di valutazione canonici, rapportandoli alla mia sensibilità individuale e soprattutto all'idea che mi sono fatto del "buon suono" in anni ed anni di frequentazioni audiofile. Ne ho voluto fare il confronto con il pre phono integrato nel mio amplificatore Yamaha AX 496 perchè mi è bastato un attimo per capire che tra i due c'era un vero e proprio abisso di qualità: il confronto si è subito configurato come letteralmente improponibile e sono andato liscio con il TC 750 LC.
Setup utilizzato:
- Giradischi Project Debut II SE con testina Ortofon 510 MK II
- Amplificatore finale di potenza Rotel RB 1070 collegato direttamente al pre phono.
- Diffusori Canton LE 109
- Cavi di segnale (a rotazione):
- Cavo fornito nella confezione del TCC
- Kimber Hero
- Audioquest Colorado
- Monster Cable 400 MK II
- Cavi di potenza Supra Ply 3.4 S
Inizio subito con le differenze tra i cavi sgombrando il campo da ogni dubbio. Lasciate perdere il cavetto di serie perchè pur essendo comunque discreto non consente alle potenzialità di questo pre phono di emergere adeguatamente.
Kimber Hero. E' il più costoso dei tre. Ha una gamma bassa formidabile: piena, profondissima ed immanente. Permette di apprezzare in tutta la loro magnificenza il pedale d'organo e la cassa sinfonica. Su certe incisioni però potrebbe risultare un po' eccessiva e creare qualche risonanza di troppo in ambienti non adeguatamente trattati acusticamente. Inoltre le basse frequenze tendono a sovrastare le medie e le alte esibendo anche un controllo perfettibile, talvolta è quella che sia un po' lungo. Le gamme media ed alta sono coerenti, ben stagliate nella scena sonora, naturali e prive di qualsiasi fatica d'ascolto. Gli acuti però non sembrano particolarmente energici seppur precisi: ho desiderato in più occasioni che questi fossero più vividi ed incisivi. Un gran cavo comunque, chi ama il suono naturale e rilassante non rimarrà deluso.
Audioquest Colorado
E' un cavo che definirei aciutto, ma non troppo, controllo ed impulsività del basso su ottimi livelli così come è apprezzabile in questa gamma l'assenza di code, prolungamenti oltre il desiderabile. Sempre sul basso esibisce un'ottima articolazione e rotondità dei suoni riprodotti. La gamma media mi è sembrata leggermente indietro mentre le alte mi hanno davvero conquistato perchè luminose, vivide, argentine. Nel complesso questo è il cavo che forse maggiormente incontra i miei gusti in virtù anche di una grande delicatezza e musicalità complessive che rendono l'ascolto piacevole anche nelle sedute d'ascolto particolarmente lunghe. Dettaglio di buon livello
Monster 400 MK II
Senz'altro equilibrato, neutro, il suono che produce è vellutato, privo di asprezze. La linearità ed assenza di colorazioni o particolari connotazioni è una dote che favorisce di certo un ascolto tonalmente bilanciato, corretto. Proprio in virtù di questo equilibrio e neutralità forse a volte alcuni audiofili potrebbero lamentare una maggiore presenza, perentorietà della presentazione. E un cavo che, secondo me, si fà apprezzare sulle lunghe distanze non causando mai fatica d'ascolto. Ribadisco che per alcuni questi sono pregi mentre per altri potrebbero essere manchevolezze. L'impressione è supportata altresì da un livello di dettaglio ed informazioni concesse all'ascoltatore sicuramente di buon livello, ma inferiori a quelle esibite da Kimber e dall'Audioquest.
Ma parliamo ora succintamente del TCC TC 750 LC esaminando le sue qualità sonore per punti. Perdonate se dovessi incorrere in qualche ingenuità, tengo a sottolineare che le mie impressioni d'ascolto sono quelle di un semplice appassionato che però valuta in ambiente a lui noto (casa mia), in un setup che conosco molto bene. Solo discreta però la mia conoscenza del Finale Rotel per averlo sotto "mira" solo da poco tempo. Comunque state tranquilli: non parlerò ne di violoncelli "rugosi" ne di violini "setosi" [:)]
Linearità - bilanciamento tonale.
Semplicemente eccellente. Il range dichiarato di +/- 0.5 dB da 20 a 20000 a lume di naso dovrebbe esserci tutto. Non si avvertono squilibri, buchi o avvallamenti particolari, segno che la deenfasi RIIA è particolarmente accurata, sorprendentemente accurata aggiungerei visto il prezzo dell'oggetto
Dettaglio - informazioni.
Eccellente la quantità di particolari fini, sfumature che questo pre riesce a regalarci nell'ascolto, sintomo questo di quanto precisa e completa sia la manipolazione del segnale fatta dai circuiti discreti del TC 750. A tal proposito ricordo come l'uso di componenti discreti, implementato in quest'oggetto, e non di chip sia un particolare non trascurabile considerato che è opinione diffusa tra gli audiofili che suonino meglio i discreti dei chip. Ascoltando questo delizioso oggettino non se ne può avere che conferma.
Macrodinamica.
Buona. Il piccoletto esibisce una prestazione onesta, apprezzabile, ma non entusiasmante dovuta probabilmente alla non eccezionale qualità dell'alimentatore/trasformatore. Non posso dire nulla di sicuro, ma suppongo che se avessi dotato il TCC di un'alimentazione seria le mie valutazioni sarebbero state più favorevoli. E' un'upgrade che farò a breve, ma purtroppo non ha riguardato questo test. Discreta comunque la prestazione.
Microdinamica.
Molto buona. Superiore alla macrodinamica. Nel contesto dell'ascolto ne beneficia il senso del ritmo che risulta piacevolissimo e perfettamente scandito. Veloci i tempi di salità del suono e repentini i transienti. Supportata anche dalle ottime qualità micro e macrodinamiche del Rotel in questo parametro viene fornita una prova particolarmente convincente: voci e strumenti sono realistici e credibili.
Palcoscenico sonoro.
Discretamente buono per profondità e soprattutto ampiezza. La separazione tra i canali è ottima, a fuoco le posizioni individuali delle sorgenti sonore, ma leggermente penalizzata la profondità. Buona anche l'altezza. C'è anche da dire che il Finale Rotel fornisce un suono molto presente, tipo monitor, con molta presenza. Ho avuto l'impressione che il suono ottenuto si ada prima fila e non da fila arretrata...monitor appunto per cui non me la sentirei di attribuire questa caratteristica al solo pre phono, ma penso che ci sia lo zampino del potente ampli Rotel.
Non ho una grande esperienza nella valutazione di preamplificatori phono, quello che sò si limita all'ascolto di stadi phono di amplificatori integrati entry level, costituiti per lo più da operazionali e chip. In particolare conosco bene quello del mio Yamaha AX 496, di un livello qualitativo davvero imbarazzante, penoso: improponibile un confronto anche alla lontana con il TCC TC 750 LC, il quale davvero tiene fede alla dicitura "Audiophile MM Phono Preamp" che appare sul frontale. Ritengo la scelta di questo oggetto da prendere seriamente in considearzione da parte di quegli appassionati dotati di un amplificatore integrato sfornito di ingresso Phono o dotati di ingresso Phono inadeguato. Il salto di qualità nell'ascolto dell'amato vinile sarebbe cosa certa!
Spero che questa mia brevissima disamina sia stata di vostro gradimento!
Saluti
o me ne andavo io... o se ne andavano loro!
grazie a quel "coso" tutto è tornato alla normalità. ho ripescato i miei altoparlanti rastremati a un quarto d'onda (un sistema che sta conoscendo nuovi estimatori, devo dire) li ho collegati a quel "coso" nell'ILARITA' GENERALE dei familiari e dopo qualche minuto amplificatore ed altoparlanti sono stati trasferiti in un altro luogo (dove abiterò tra qualche anno) mentre qui è scoppiata la pace familiare. e bravo T-AMP 2. mi fossi deciso prima.
Grazie ancora playstereo per le dritte, ora ascolto musica
P.S.: i servizi offerti da PlayStereo sono OTTIMI!
meritato non dico un libretto di istruzioni ma perlomeno
un foglietto con la sua descrizione, visto che almeno per me l' utilità della porta CTL rimane un mistero.
Confrontato con l' uscita di un CdPlayer Sony di gamma alta è risultato avvertibilmente superiore in quanto a dettaglio e spazialità, veramente un grande suono!
Attenzione: puo rendere felici!!! Siete di buon umore? Non vi preoccupate - spegnetelo! E - sogni d'oro.....
rudi_mental aka ivanbenja
Per chi ama il DETTAGLIO sarà un dono di Dio!
Chi ama il suono "caldo" - suderà.
Mi resi conto che
tutta la vita ascoltavo la riproduzione, ora ascolto La Musica. Era ora!
rudi_mental a.k.a. ivanbenja
C’è davvero tutto, sia in termini di qualità che di quantità, con un’abbondante riserva di potenza, proprio come dovrebbe essere, e questo con qualunque tipo di altoparlanti e di caricamento, anche nel caso di abbinamento con diffusori particolarmente impegnativi, purché di qualità.
Assolutamente acritica anche l’alimentazione: il piccolo alimentatore switching da 3A è più che sufficiente.